domenica 8 settembre 2013

Pedro Pedreiro

È ancora attualissima una canzone di Chico Buarque de Hollanda che risale al 1966: Perdo Pedreiro; il testo parla di un uomo che allora sarebbe stato definito "proletario", ovvero una persona appartenente ad una categoria sociale molto bassa, uno squattrinato che ha sempre il problema di come sbarcare il lunario e passa la vita intera in attesa di una svolta, qualcosa che cambi drasticamente la sua vita in meglio, magari un aumento di stipendio o, nel migliore dei casi, una vincita alla lotteria. La canzone di Chico de Buarque fu cantata in italiano da Enzo Jannacci nel 1967, il titolo rimase tale e quale, come d'altra parte il testo, rielaborato da Giorgio Calabrese e dallo stesso Jannacci. Ecco la prima parte:

Pedro Pedreiro è pensoso e aspetta il tram,
domani forse dovrà aspettare ancora
per il bene di chi è bene e di chi è senza un soldo
Pedro Pedreiro resta pensieroso
e pensando il tempo passa
la gente resta indietro
aspettando aspettando aspettando
aspettando il sole, aspettando il tram,
aspettando l'aumento dell'anno passato
per il mese che viene.


Come è facile notare dalle parole della canzone che si ripetono con insistenza, l'aspettativa di Pedro è destinata a durare tutta la vita. Più avanti, parlando sempre delle aspettative di Pedro, il testo dice: «Pedro Pedreiro aspetta il carnevale / e la fortuna grossa col biglietto della lotteria / tutti i mesi»; qui mi pare si chiarifichi il vero sogno del protagonista: una improvvisa (e molto improbabile) vincita di una somma in denaro che porti un miglioramento decisivo nella grama vita di Pedro e lo renda finalmente felice, convinto com'è che nel denaro in quantità sproporzionata (e soltanto in quello ) risieda la felicità. Mi sembra che oggi, rispetto all'anno in cui uscì questa canzone, i tempi non siano per nulla cambiati, anzi, in giro per le città si possono incontrare moltissimi Pedri (almeno in Italia) che continuano a sperare in un enorme incasso giocando al Gratta e vinci o a qualche stupida lotteria, e quest'attesa quasi sempre, per non dire sempre, dura tutta la vita. Ma proseguiamo la lettura del testo:

[...]
Pedro Pedreiro aspetta anche la morte
oppure il giorno di tornare al nord
Pedro non sa ma forse, forse in fondo
aspetta qualcosa più bella del mondo
più grande del mar.
Ma perchè sognar se dà
la disperazione di aspettare ancora.
Pedro Pedreiro vuol tornare indietro,
esser solo muratore
senza aspettar,
aspettare aspettare aspettare,
aspettare il sole, aspettare il tram,
aspettare ancora quel famoso aumento,
aspettare un figlio che dovrà aspettare,
aspettare il premio della lotteria
aspettare la morte
aspettare un porto
aspettare di non aspettare più,
aspettare in fondo
niente altro che
la speranza afflitta infinita sfinita
che arrivi il suo tram.


Diceva un personaggio italiano assai famoso che, prima o poi, nella vita di ogni uomo si presenta un' occasione, un treno che passa e che va preso al volo, perchè forse non passerà mai più; ma per Pedro questo treno non è passato e non passerà mai, la sua vita trascorrerà perciò in perenne attesa di qualcosa che col tempo diverrà quasi indefinibile; se Pedro avrà un figlio, anche lui avrà la sorte del padre e così via per generazioni e generazioni che verranno tagliate fuori da qualsiasi possibilità di ricchezza a causa dei pochi detentori del potere e del denaro che egoisticamente escludono e sempre escluderanno intere classi sociali dal benessere e dalla possibilità di migliorare la loro vita. Agli esclusi non rimarrà che tentare all'infinito di ottenere quello che hanno i pochi fortunati con pochissimi mezzi a loro disposizione e con irrisorie possibilità di riuscita, rimanendo perciò al palo per l'eternità.