Nei dischi a 45 giri
dei Pooh usciti durante gli anni '70, si trovano alcune canzoni pressoché
sconosciute del più famoso complesso italiano di sempre, che, malgrado ciò,
posseggono qualità non indifferenti. Una di esse è "Inutili memorie":
retro del singolo pubblicato nel 1974 (il lato A conteneva "Se sai, se
puoi, se vuoi"). Il testo, seppure non sia da buttare, non si discosta dai
molti che hanno caratterizzato le canzoni dei Pooh sia in quel determinato
periodo che in altri precedenti e successivi: tratta infatti della fine di un
rapporto amoroso; in particolare, fin dalle prime parole, si intuisce che un
uomo è rimasto da solo in una casa dove la coppia ha vissuto per un certo tempo;
qui si presenta un altro uomo, conoscente della donna assente, per recuperare
alcuni oggetti di lei rimasti ancora in casa. In sostanza, il discorso
dell'uomo abbandonato, vuole mettere in risalto il bilancio totalmente fallimentare
di questa relazione giunta al suo epilogo, sottolineando che non vale la pena
neppure di ricordarla più di tanto, e per questo motivo, di tale periodo della
vita dei due, rimangono soltanto inutili
memorie. Molto più suadente del testo è la musica di Roby Facchinetti, che,
con pochi, semplici accordi riesce a creare un'atmosfera decisamente gradevole;
l'orchestrazione e le voci del gruppo fanno il resto, sì che pur avendola
scoperta con molto ritardo, considero questa canzone dei Pooh tra le migliori
di sempre. Peccato che quasi nessuno la conosca.
INUTILI MEMORIE
(V. Negrini - R.
Facchinetti)
Lascio prendere
quel che c'era qui
ancora di tuo
c'è un signore che
si presenta qui in
nome tuo
ne sa di nomi
È con calma che
sta insegnandomi
cosa sei
confusioni che
mai risolte qui
porti a lui
mi dà un consiglio,
se ne va
Pace sia
se fossi intelligente
pace sia
per l'anima e la
mente
libertà
sei da recuperare
tempo fa
l'avrei saputo fare
Dalla mia
la dignità violata
facile
considerarti odiata
facile
se fossi come ero
libero
su libero sentiero
Ma sui vetri
rivolti a un dolce
sole c'è
l'indistinta e
sconfitta ombra
di me e di te
m'interroga...
Al mio viso due
mani, un'anima
noi qui, io
trascinandomi
oppure in corsa fui
sempre io
che ne resta
non lo so
Rifiutai
per darti il mio
presente
ciò di me
che forse era
importante
e ascoltai
per farti ritrovare
ciò di te
che si lasciava
andare
Restano
due strade da seguire
inutili
memorie custodire
ho di te
che niente mi hai
lasciato
fare sì
che niente sia
esistito
Possa estinguersi
l'inquietante
impressione che
lascio prendere
insieme al resto
anche il
senso a me
di esistere
Uomo e non di più
ieri e sempre più
sono io
tu lo voglia o no
tu ci creda o no
io vivrò
tu esista o no