"Il primo giorno di primavera" è il titolo di una canzone dei Dik Dik risalente al 1969. È una delle migliori canzoni del complesso italiano, bella è la melodia così come il testo, ma ancor più bella e coinvolgente è l'atmosfera malinconica che è capace di evocare. Il testo parla di ciò che prova un giovane uomo che è stato abbandonato dalla sua fidanzata proprio nel giorno dell'equinozio primaverile, nel giorno, cioè, in cui si festeggia la rinascita della natura e fa il suo ingresso ufficiale la stagione primaverile. Mentre tutto, intorno, sembra che ispiri allegria e felicità e agli occhi dei cittadini si aprono piccoli spettacoli offerti dai prati rigogliosi e dai fiori da poco sbocciati, l'uomo ha in mente solo tristi pensieri, che fanno riferimento alla perdita, ormai definitiva, della sua amata ragazza. Prestigiosi sono i nomi degli autori del brano: sia per quel che concerne le musiche, scritte da Mario Lavezi e Renato Serio, sia per il testo, di Mogol e Cristiano Minellono.
Il brano, che fu interpretato anche da Vanna Brosio, fu inserito in un 45 giri dei Dik Dik pubblicato nell'estate del '69; ai primi di settembre il disco entrò nei primi dieci posti della Hit Parade italiana, e, ai primi di ottobre, raggiunse la vetta, che mantenne per due settimane.
IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA
(M. Lavezzi - R. Serio - Mogol - C. Minellono)
È quasi giorno ormai
e non ho tra le braccia
che il ricordo di te
ma è tardi, devo correre,
non c'è tempo per piangere.
Salgo sopra un autobus
mentre guardo la gente e
mi domando perché
mi sembrano tante nuvole
che nascondono te.
È il primo giorno di primavera
ma per me è solo il giorno
che ho perso te.
Qui, in mezzo al traffico,
c'è un pezzetto di verde
ed io mi chiedo perché,
mentre nasce una primula,
sto morendo per te.
È il primo giorno di primavera
ma per me è solo il giorno
che ho perso te.
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