"Lombardia" è il titolo di una canzone interpretata da Herbert Pagani che, nel 1965, uscì come lato A di un disco a 45 giri nonché in un 33 giri del medesimo anno e del medesimo autore dal titolo: "Una sera con Herbert Pagani". Trattasi di una cover della canzone "Le plat pays" cantata da Jacques Brel nel 1962: uno dei brani migliori del cantautore belga, che grazie a Pagani fu conosciuto anche nel nostro paese. Nella trasposizione in italiano del testo di Brel, la "bassa landa" (così andrebbe tradotto il titolo della canzone), diviene la regione lombarda. In effetti, a parte alcune differenze evidenti e incontestabili, qualche somiglianza tra il Belgio, patria di Brel, e la Lombardia, si può individuare: gli autunni e gli inverni di entrambi i luoghi si caratterizzano per la presenza costante di nebbia e di pioggia; le cattedrali di alcune città belghe possono in parte ricordarne alcune lombarde; sia il Belgio che la Lombardia infine posseggono un territorio pianeggiante, il cui clima è simile se non eguale. C'è comunque da far notare che il testo di Pagani in parte si distanzia da quello di Brel, poichè quest'ultimo è in sostanza una sorta di inno alla terra natale, mentre in Pagani c'è un'esortazione, probabilmente rivolta alla donna amata, affinché vada a vivere nella sua regione di nascita che, pur possedendo caratteristiche non propriamente invitanti, ha anche un suo fascino particolarissimo e invogliante. Dopo "Lombardia" Pagani realizzò altre cover tratte da capolavori di Brel, e si può dire che, escluso Gino Paoli¹, sia stato il primo a far conoscere Brel in Italia. Lo stesso cantautore belga rimase entusiasta delle interpretazioni di Pagani, in particolar modo di quella citata.
(1): Paoli fu il primo a cantare in italiano il brano più famoso di Brel: "Ne me quitte pas", che, nell'interpretazione di Paoli del 1962 diventò "Non andare via".
LOMBARDIA
(H. Pagani - J. Brel)
Qui l'arpa della pioggia per mesi suonerà
ed un'infinità di nebbia scenderà
e vedrai coprirà tutto intorno a noi
e annegherà il tuo cuore anche se non vuoi
percheé d'autunno piove qui e non smette mai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Vedrai la cattedrale che sembra una montagna
con mille guglie bianche che la luna bagna
e dei diavoli in pietra che sputano alle stelle
e che graffiano il cielo con gesti di zitelle
son secoli che fanno le stesse smorfie ormai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Qui il cielo è così grigio che sembra venga giù
qui il cielo è così basso che insegna l'umiltà
è così grigio che il naviglio annegherà
è così basso che il naviglio non c'è più
il vento qui si invita ai funerali sai
se vieni su da me vedrai ti abituerai
in Lombardia che è casa mia.
Ma quando il primo fiore dal fango nascerà
e fra le ciminiere il pioppo canterà
capirai che a novembre noi dobbiamo pagare
quel che maggio promette e giugno ci può dare
fra i grattacieli e i tram l'estate scoppierà
se vieni su da me vedrai ti piecerà
la Lombardia che è casa mia.