Un bambino
conoscerai,
non ridere, non
ridere di lui!
Nel mio cuor,
nell'anima
c'è un prato verde
che mai,
nessuno ha mai
calpestato, nessuno...
Se tu vorrai
conoscerlo
cammina piano perché
nel mio silenzio
anche un sorriso può
fare rumore.
Non parlare...
Nel mio cuor,
nell'anima
tra fili d'erba
vedrai
ombre lontane di
gente sola
che per un attimo è
stata qui
e che ora amo perché
se n'è andata via
per lasciare il posto
a te.
È, a mio parere, tra
le migliori canzoni create dal geniale duo Mogol-Battisti. Meravigliosi sono
musica e testo. Quanto alle interpretazioni: quella dell'Equipe 84,
cronologicamente uscita per prima in un 45 giri del 1967, è senz'altro di alto
livello (Maurizio Vandelli, ovvero il leader del gruppo, in quel periodo ed
anche negli anni successivi, era uno dei migliori interpreti italiani in
assoluto, anche grazie ad una voce notevole e personalissima). Ottima è poi la
parte iniziale del brano musicale, con gli archi che aprono in modo magistrale.
Molto bella è anche la versione dei Dik Dik, che avrebbero dovuto eseguire il
pezzo al posto dell'Equipe 84, e che invece dovettero rinunciare; comunque la
canzone fu pubblicata qualche anno dopo, all'interno di una raccolta di
successi del gruppo. Allo stesso livello, direi, è l'esecuzione del coautore:
Lucio Battisti; anche lui fece uscire il brano musicale su un 33 giri
pubblicato nel 1969, che fu anche il primo del cantautore laziale.
Mi sembra infine
opportuno spendere qualche parola per il poetico testo di Mogol. È un invito o,
se si vuole, una confessione fatta da un uomo alla donna amata: la richiesta
che egli fa è relativa alla sensibilità, al rispetto ed all'educazione: la si
invita infatti ad entrare in punta di piedi (senza fare rumore) nel verde prato
che simboleggia l'anima dell'uomo; questo è un luogo mai visitato, puro, dove
si possono ravvisare soltanto ombre lontane, ovvero altre anime con le quali egli
ha condiviso parti importanti della sua esistenza. Il fatto che si parli di
"gente sola" rende la spiegazione del testo più complicata, poiché
potrebbe trattarsi di persone che sono scomparse, e quindi, magari, dei genitori
dell'uomo (da qui anche la citazione delle ombre "lontane"). Ora
però, nella sua anima c'è posto soltanto per una presenza: quella della donna amata.