E' la fine di un
dicembre di circa cinquant'anni fa, quando Leonard Cohen (Montréal 1934 - Los
Angeles 2016), celebre cantautore canadese, scrive una canzone che somiglia
molto a una lettera, virtualmente indirizzata ad un amico-nemico non
specificato, che vive in un luogo lontanissimo e sperduto. Questa canzone
s'intitola Famous blue raincoat (Il famoso impermeabile blu) ed è tra le
più belle della storia della musica pop, sia per la melodia che per il testo,
che, soprattutto, per la straordinaria malinconia che vi si respira.
Il citato brano
musicale fu pubblicato per la prima volta come sesta traccia del terzo album di
Cohen: Songs of love and hate (Columbia
records, 1971), che contiene altre canzoni indimenticabili, tra le quali Joan of Arc.
Soltanto dopo nove
anni, nel nostro paese uscì una versione italiana di Famous blue raincoat; col titolo La famosa volpe azzurra, e col testo tradotto da Sergio Bardotti e
Fabrizio De Andrè; la canzone fu interpretata da Ornella Vanoni, e fu inserita
nel suo album Ricetta di donna, pubblicato,
come già detto, nel 1980. Fatta salva l'indubbia bravura della cantante
milanese, a mio avviso il brano musicale di Cohen perde molto del suo fascino,
e la stessa cosa potrei dire parlando delle reinterpretazioni in lingua di
altri personaggi importanti, come Joan Baez e Jennifer Warnes; fa eccezione
quella di Tori Amos, che pure non raggiunge gli esiti della versione originale
di Cohen.
Sul significato
della canzone e sull'identità dei personaggi di cui si parla nel testo della
stessa si è discusso e si discute tutt'ora, malgrado siano trascorsi già due
anni dalla morte di Cohen; ma al di là di questo dettaglio, ciò che attrae e
rende meravigliosa Famous blue raincoat,
è l'atmosfera magica e commovente che riesce a suscitare, e la straripante
malinconia che riesce a trasmettere. Chiudo riportando il testo in inglese di
questa formidabile canzone.
FAMOUS BLUE
RAINCOAT
(L. Cohen)
It's four in the morning,
the end of December
I'm writing you now just to
see if you're better
New York is cold, but I
like where I'm living
There's music on Clinton
Street all through the evening
I hear that you're building
your little house deep in the desert
You're living for nothing
now, I hope you're keeping some kind of record
Yes, and Jane came by with
a lock of your hair
She said that you gave it
to her
That night that you planned
to go clear
Did you ever go clear?
Ah, the last time we saw
you you looked so much older
Your famous blue raincoat
was torn at the shoulder
You'd been to the station
to meet every train, and
You came home without Lili
Marlene
And you treated my woman to
a flake of your life
And when she came back she
was nobody's wife
Well I see you there with
the rose in your teeth
One more thin gypsy thief
Well, I see Jane's awake
She sends her regards
And what can I tell you my
brother, my killer
What can I possibly say?
I guess that I miss you, I
guess I forgive you
I'm glad you stood in my
way
If you ever come by here,
for Jane or for me
Well, your enemy is
sleeping, and his woman is free
Yes, and thanks, for the
trouble you took from her eyes
I thought it was there for
good so I never tried
And Jane came by with a
lock of your hair
She said that you gave it
to her
That night that you planned
to go clear
Sincerely, L Cohen