sabato 22 dicembre 2012

Un vecchio disco con due canzoni natalizie

Tra i vecchi dischi a 45 giri degli anni '60 del XX secolo che ancora conservo, ce n'è uno con due canzoni natalizie: "Tu scendi dalle stelle" e "Bianco Natale". Il disco lo comperò mio padre circa mezzo secolo fa, per ascoltarlo su un giradischi dell'epoca che ricordo ancora bene; infatti anch'io, nei lontani anni '70, mi divertivo a inserire nel caro apparecchio quei dischi che oggi sono decisamenti obsoleti. Erano, quelli, anni in cui la musica si ascoltava, se non alla radio o in TV, soltanto così o, al massimo in un mangianastri. Le due canzoni che ho citato sono tra le più note e tradizionali delle feste natalizie. "Tu scendi dalle stelle" fu scritta e musicata da sant'Alfonso de' Liguori nel XVIII secolo; la composizione musicale, così come il testo, pare che scaturirono di getto al santo quando vide, nel Natale del 1754, il presepe allestito dalla famiglia Zambarelli di Nola. "Bianco Natale" invece è la trasposizione in italiano di "White Christmas", canzone che fu cantata per la prima volta da Bing Crosby, durante uno show radiofonico statunitense nel 1941; questo brano è, ancora oggi, uno dei più acclamati tra quelli dedicati al Natale. L'autore di "White Christmas" è Irving Berlin (1888-1989), compositore americano vissuto per più di cent'anni. Le due canzoni del disco sono eseguite dal Coretto di don Stefano Varnavà e la casa discografica è la Vedette, che tra le altre cose pubblicò, pochi anni dopo l'uscita di questo disco, anche i primi 45 giri dei Pooh.
 
 

TU SCENDI DALLE STELLE
(Alfonso De Liguori)

Tu scendi dalle stelle, o re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo, al gelo.
O Bambino mio divino,
io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato!
Ah, quanto ti costò l'avermi amato!
A te che sei del mondo il creatore
mancano panni e fuoco, o mio Signore.
Caro eletto Pargoletto,
quanto questa povertà
più m'innamora,
giacché ti fece amor povero ancora.
Tu lasci del tuo Padre il divin seno
per venire a penar su questo fieno.
Dolce amore del mio cuore,
dove amor ti trasportò?
O gesù mio,
per chi tanto patir? Per amor mio!
Ma se fu tuo volere il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire?
Sposo mio, amato Dio,
mio Gesù, t'intendo sì.
Ah, mio Signore,
tu piangi non per duol, ma per amore.
. . . . .
 
 
 

WHITE CHRISTMAS [Testo originale di "Bianco Natale"]
(Irving Berlin)

I'm dreaming of a white Christmas
Just like the ones I used to know
Where the treetops glisten,
and children listen
To hear sleigh bells in the snow.

I'm dreaming of a white Christmas
With every Christmas card I write
May your days be merry and bright
And may all your Christmases be white.
I'm dreaming of a white Christmas
With every Christmas card I write
May your days be merry and bright
And may all your Christmases be white.



lunedì 10 dicembre 2012

Adeste fideles

"Adeste fideles" è il titolo di uno tra i canti natalizi più belli e più famosi; parlando per me, è certamente il più bello. Non conosciuto come altri, è però facile averlo ascoltato ed ascoltarlo ogniqualvolta si avvicinino le feste natalizie, soprattutto in occasione di concerti tradizionali che vedono come protagonisti i canti di natale più famosi. "Adeste fideles" non ha un autore certo, esistono soltanto varie ipotesi sulla sua paternità: potrebbe essere stato scritto da John of Reading, religioso e musicista inglese del XIV secolo, ma è sicuro che fu trascritto (testo e musica) dal compositore britannico John Francis Wade (1711-1786) tra il 1733 ed il 1744 a Douai, città francese che a quei tempi era un centro cattolico molto importante; la composizione fu eseguita proprio dai cori cattolici del luogo menzionato, e divenne, col tempo, un tradizionale canto natalizio. Per quel che concerne il testo, secondo alcune fonti l'autore sarebbe San Bonaventura (1217-1274), ma è più probabile che invece sia stato scritto da qualche ordine monacale spagnolo o portoghese del XIV secolo. Parlando ancora del testo, è bene ricordare che quello originale fu scritto in latino e si avvale di otto strofe totali, di cui John Francis Wade trascrisse soltanto la I, la V, la VI e la VII; per le rimanenti, si attesta la trascrizione della II, della III e della IV da parte del vecovo, letterato e compositore francese Étienne-Jean-François Borderies (1764-1832) verso lafine del XVIII secolo (1794), mentre la VIII strofa pare che sia stata trascritta da un anonimo in data non nota. Come suggerisce il titolo, il canto si sostanzia in un caldo invito, rivolto ai fedeli da parte, probabilmente, di un angelo, affinché si dirigano in massa a Betlemme, nel luogo in cui sta per nascere Gesù, sì da osservare e devotamente adorare il figlio di Dio appena giunto sulla Terra. Ecco infine le versioni rispettivamente in latino, italiano, inglese e francese del celebre canto "Adeste fideles".
 
 
 
I. LATINO
Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus (ter)
Dominum.

En grege relicto humiles ad cunas,
vocati pastores adproperant,
et nos ovanti gradu festinemus.
Venite adoremus (ter)
Dominum.

Æterni Parentis splendorem æternum,
velatum sub carne videbimus,
Deum infantem pannis involutum.
Venite adoremus (ter)
Dominum.

Pro nobis egenum et fœno cubantem
piis foveamus amplexibus;
sic nos amantem quis non redamaret?
Venite adoremus (ter)
Dominum.
 
 
 
II. ITALIANO
Venite, fedeli, lieti e trionfanti,
venite, venite a Betlemme.
vedete il re degli angeli che è nato.
Venite adoriamo (tre)
il Signore Gesù.

La luce del mondo brilla in una grotta:
la fede ci guida a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo (tre)
il Signore Gesù.

La notte risplende, tutto il mondo attende:
seguiamo i pastori a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo (tre)
il Signore Gesù.

Il Figlio di Dio, Re dell’universo,
si è fatto bambino a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo (tre)
il Signore Gesù.

Sia gloria nei cieli, pace sulla terra
un angelo annuncia a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo (tre)
il Signore Gesù.
 
 
 
III. INGLESE
O come, all ye faithful,
Joyful and triumphant!
O come ye, O come ye to Bethlehem;
Come and behold him
Born the King of Angels:
Chorus:
O come, let us adore Him,
O come, let us adore Him,
O come, let us adore Him,
Christ the Lord.

God of God,
Light of Light,
Lo, he abhors not the Virgin's womb;
Very God,
Begotten, not created:

Sing, choirs of angels,
Sing in exultation,
Sing, all ye citizens of Heaven above!
Glory to God
In the highest:

Yea, Lord, we greet thee,
Born this happy morning;
Jesus, to thee be glory given!
Word of the Father,
Now in flesh appearing!
 
 
 
IV. FRANCESE
Accourez, fidèles, joyeux, triomphants :
Venez, venez à Bethléem.
Voyez le roi des Anges qui vient de naître.
Venez, adorons,
Venez adorons le Seigneur.

Dociles à la voix céleste,
les bergers quittent leur troupeau
et s'empressent de visiter son humble berceau
Et nous aussi, hâtons-nous d'y porter nos pas.
Venez, adorons,
Venez adorons le Seigneur.

Nous verrons celui qui est la splendeur éternelle du Père,
caché sous le voile d'une chair mortelle;
Nous verrons un Dieu enfant enveloppé de langes
Venez, adorons,
Venez adorons le Seigneur.

Embrassons pieusement ce Dieu devenu pauvre pour nous
et couché sur la paille;
Quand il nous aime ainsi,
Comment ne pas l'aimer à notre tour ?
Venez, adorons,
Venez adorons le Seigneur.