sabato 12 maggio 2012
Ricordo di Sergio Endrigo
Sergio Endrigo è stato ed è un grandissimo della musica leggera italiana e non solo. Se dovessi stilare una classifica dei migliori cantautori italiani di tutti i tempi lo inserirei al 2° posto alle spalle dell'inarrivabile Fabrizio De Andrè; dirò di più, io lo considero tra i primi dieci del mondo. Purtroppo, come succede spesso in Italia, le prsone di grande valore non ottengono riconoscimenti nè vengono ricordati come gli sarebbe dovuto. Endrigo iniziò la sua carriera da cantante alla fine degli anni '50, il suo primo grande successo commerciale lo ebbe quando nel 1962 interpretò da par suo la canzone Io che amo solo te, a quel periodo appartengono varie altre canzoni di ottima qualità ( Vecchia balera, Viva Maddalena, Era d'estate, La rosa bianca ), nel 1965 canta Mani bucate, l'anno dopo partecipa al festival di Sanremo con Adesso sì, di questi anni sono anche le canzoni: Teresa, Giro tondo intorno al mondo ( da una poesia di Paul Fort ), Il treno che viene dal sud, Perchè non dormi fratello. Nel 1968 è di nuovo a Sanremo e, contro ogni pronostico, vince il festival con Canzone per te, nel 1969 torna nella città dei fiori e giunge 2° interpretando Lontano dagli occhi, lontano dal cuore; a questa fase appartengono brani come Marianne, 1947, Il dolce paese, La colomba. Del 1969 è la collaborazione con Vinicius De Moraes e Toquinho che si concretizza nell'LP La vita amico è l'arte dell'incontro. A partire dal 1970 Endrigo comincia a cantare alcune canzoni per bambini di ottima fattura ( grazie anche alla collaborazione di Gianni Rodari ), si ricordano: La casa, Il pappagallo, Ci vuole un fiore; nel contempo pubblica motivi assai apprezzabili come L'arca di Noè, La prima compagnia, Elisa Elisa che però non ottengono il successo degli anni precedenti. Comincia qui un declino ingiusto (perchè anche negli anni successivi il livello delle sue canzoni non è basso) che arriverà fino alla completa dimenticanza. Il sottoscritto, come penso tutti gli ammiratori di Sergio Endrigo, spera in un tardiva ma quantomai auspicabile rivalutazione e giusta importanza dell'opera del cantautore di Pola.
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