lunedì 22 aprile 2013
Rido per tenere indietro le lacrime
Io e il mio guardiano non andiamo d'accordo,
ma egli non conosce, perché non me lo chiede,
non conosce, non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime).
Che c'è ora?
Io e il mio guardiano non possiamo
in nessun modo andar d'accordo.
Non conosce, non conosce il mio pensiero,
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime).
Mi chiamò di sotto mentre ridevo
e mi prese a calci - questo non fu
che il principio.
Devo avere un aspetto per i bianchi
e un altro aspetto per me stesso.
Non conosce, non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere.
Ecco il testo di un bellissimo canto di protesta che parla di incomunicabilità, di sopraffazione, di violenza e di razzismo: l'uomo bianco non vuole o non è in grado di capire che le risate dell'uomo di colore, costretto dall'uomo bianco ad una vita da schiavo, non sono derisorie per alcuno, né tanto meno irrispettose, ma riassumono una filosofia semplice: cercare l'allegria per non pensare troppo alla cruda e dura realtà, cercare in qualche modo di eluderla, di ignorarla: "ridere per tenere indietro le lagrime"; per questa sua limitatezza mentale e per una ottusa prepotenza l'uomo bianco si sente colpito direttamente dal riso dell'uomo di colore e lo picchia, non sapendo fare o dire altro.
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