Gli anni settanta
iniziarono, parlando esclusivamente di cantautori italiani, sulla falsa riga
degli ultimi anni del decennio precedente. Infatti, analizzando le canzoni
pubblicate nel 1970 ed il 1971, non si notano particolari innovazioni, né
personaggi che sappiano stravolgere le regole secondo le quali si muoveva a
quel tempo la canzone italiana.
Tra le cose da
menzionare, c'è la drastica decisione di Giorgio Gaber di abbandonare il mondo
della canzone, per abbracciare in toto
quello del teatro. La sua trasformazione
avvenne però gradualmente, tant'è che proprio in questi anni uscirono due suoi
ottimi 33 giri: Sexus e politica (1970) e I borghesi (1971); in quest'ultimo, Gaber mostra di saper interpretare alla grande alcuni
memorabili pezzi di Jacques Brel (I borghesi e L'amico tra le migliori canzoni).
Continuando a parlare
dei "vecchi" cantautori, o meglio, di coloro che già avevano trovato
una certa dimensione ed una notevole affermazione, ancora una volta Fabrizio De Andrè si
mostrò il migliore in assoluto; in questo lasso di tempo pubblicò due LP che
rimangono nella storia: La buona novella (1970), ispirato dai
vangeli apocrifi, e Non al denaro, non all'amore né al cielo (1971): un'ottima trasposizione musicale di alcuni versi tratti da "La
leggenda di Spoon River" di Edgar Lee Master.
Bruno Lauzi, in
questo periodo abbandonò il ruolo di cantautore per vestire soltanto i panni
dell'interprete: ottimo in verità, soprattutto se ci si riferisce ad alcune
canzoni della coppia Battisti-Mogol come Amore caro, amore bello e L'aquila.
Anche Enzo Jannacci
interpretò a modo suo canzoni di altri autori come Paolo Conte (Mexico e
nuvole), ma si fece notare anche per le sue geniali creazioni musicali,
presenti, per esempio, nell'album La mia gente (1970); da questo
disco voglio citare almeno due brani: Il dritto e Il Duomo di
Milano.
Sergio Endrigo ottenne
nuovi consensi di critica e di pubblico grazie alle sue partecipazioni
sanremesi, in particolare con L'arca di Noè (1970). Buono anche il
suo 33 giri Nuove canzoni d'amore (1971).
Meno positivo può
definirsi questo biennio per la produzione artistica di Gino Paoli, il quale
nel 1971 fece uscire ben tre album, discreti nella qualità, dove venivano riproposte anche sue canzoni
famosissime degli anni '60.
Piero Ciampi acquistò
popolarità grazie ad una canzone struggente di rara bellezza: Tu no (1970); nel 1971 uscì un album (che portava il suo nome) con alcune tra le sue
migliori canzoni di sempre come L'amore è tutto qui, Il
Natale è il 24 e Il vino.
Tra gli anni d'oro di
Lucio Battisti (e anche del paroliere Mogol) vi sono compresi il 1970 ed il
1971: in questi due anni pubblicò grandissimi successi come Fiori rosa,
fiori di pesco, Il tempo di morire, Emozioni, Anna, Pensieri e parole che, ancora oggi, sono
conosciuti dalla stragrande maggioranza del pubblico musicale italiano. Più
sperimentale risultò invece il Long Playing del 1971 intitolato Amore e
non amore.
Lucio Dalla,
finalmente, nel 1971 si affermò in modo superbo grazie alla bellissima 4/3/1943, canzone che partecipò anche al Festival di Sanremo. Dello
stesso anno è anche l'ottimo LP Storie di casa mia, che contiene
altri capolavori come Itaca, Il gigante e la bambina, La casa in riva al mare e Per due innamorati. Dalla in
quegli anni non scrisse i testi dei suoi brani musicali, avvalendosi della
collaborazione di ottimi parolieri, tra i quali ricordo Sergio Bardotti, Paola
Pallottino e Gianfranco Baldazzi.
Nel 1970 Francesco
Guccini ricominciò a pubblicare album (l'unico uscito fino a quell'anno era del
1967): Due anni dopo e L'isola non trovata sono i
titoli. In entrambi si ritrova la stessa poetica meditativa e polemica del
cantautore emiliano; si citano, tra i brani migliori: Primavera di
Praga, Ophelia, Il frate, Canzone di
notte.
Claudio Baglioni si
era affacciato nel mondo della musica leggera per la prima volta nel 1969,
quando aveva pubblicato il suo primo disco a 45 giri. Nel 1970 si ripropose
alla grande con un LP che portava il suo stesso nome. Malgrado il buon valore
dei brani musicali qui presenti, il disco non ebbe il successo sperato. Nel
1971 Baglioni si ripresentò al pubblico musicale con un 33 giri nuovo solo in
parte (sono infatti presenti alcune canzoni del precedente LP) intitolato Un cantautore dei giorni nostri; qui c'è anche Cincinnato: una delle interpretazioni migliori del cantautore
romano. Mi sembra giusto precisare che Baglioni, nella creazione delle canzoni
di questi dischi come in quelle dei futuri, si avvalse del contributo di
Antonio Coggio: musicista e amico del cantautore romano.
Bellissimo l'esordio
discografico di Roberto Vecchioni, che nel 1971 pubblicò il suo primo album
intitolato Parabola: qui, oltre al brano che dà il titolo al
disco, si trovano altre canzoni anche
famose, come Luci a San Siro, Improvviso paese, Cambio
gioco, che spiccano per qualità di musiche e di testi e per una interpretazione sempre "passionale".
Per il resto, va
segnalato un album di Domenico Modugno del 1971: Con l'affetto della
memoria, dove compare per la prima volta Amara terra mia: ottima
rielaborazione di una vecchia canzone popolare abruzzese. C'è poi un 45 giri di
Gipo Farassino del 1970 con due belle canzoni: Ballata per un eroe e Non piangere Maria. In questi anni debutta anche il giovane
Claudio Rocchi: nei suoi primi 33 giri: Viaggio (1970) e Volo
magico n. 1 (1971) si trovano alcune composizioni altamente poetiche come La tua prima luna e La realtà non esiste. Pochi oggi
ricordano il nome di Giorgio Laneve, cantautore in stile francese che iniziò a
pubblicare dischi a partire dal 1970; di questo anno è Amore dove
sei, mentre, del 1971 è un altro ottimo brano intitolato La
leggenda del mare d'argento; da ricordare anche l'intero album Amore e leggenda (1971). Infine merita una menzione anche il primo
album pubblicato da Franco Battiato nel 1971: Fetus: all'interno si trovano
otto composizioni musicali che hanno, come peculiarità principale, la netta
sperimentazione (e ciò è riferito anche ai testi); insomma, un disco troppo
"difficile" e ancora lontano da quelli che il cantautore siciliano
pubblicherà a partire dal 1979.
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