1. FLOWERS!
FLOWERS!...
È un testo ricavato dallo studioso italiano Roberto Leydi
che nella prima metà del Novecento si trovava negli Stati Uniti d'America e
vide un venditore ambulante (anche lui italiano) che, cercando di vendere la
sua merce strillava queste frasi miste, in inglese e in napoletano: le prime del
tutto consone al lavoro di venditore, le seconde quasi un grido disperato per
la condizione miserrima in cui si era venuto a trovare nel nuovo continente.
Cheap to cheap today!
Chi me l'à fatto ffà
vennì sta terra cà
in cerca di speranza
e nun l'aggia truvà.
Chrysanthem, pink, roses,
cheap to cheap today!
Flowers! Flowers!
2. SANTA MARIA ALTISSIMA
È un canto che intonavano più di un secolo fa le donne
calabresi che spesso vedevano i loro ragazzi ed i loro mariti partire sulle
navi perchè arruolati; è una accorata preghiera rivolta alla Madonna affinchè
abbia pietà di tutti quei giovani che, destinati al fronte di guerra,
rischiavano di non tornare mai più. L'ultimo verso del canto rappresenta un
netto atto d'accusa nei confronti della guerra definita senza mezze parole
"macello".
ata cchiù de 'na nave,
tutti 'ssi bielli
giuvani
su' misi a consumari.
Santa Maria Altissima,
ata cchiù de
castiellu,
tutti 'ssi bielli
giuvani
su' misi a lu macellu!
3. E CANTA LA ZIGHELA
Un canto popolare dell'Emilia Romagna sui padroni di ieri
che sono uguali a quelli di oggi, sempre pronti coi loro modi subdoli e
furbeschi, a sfruttare i lavoratori che vorrebbero ridotti a schiavi.
E canta la zighéla:
taia taia,
e gran a e patron, a e
cuntadèn la paia.
E canta la zighéla:
tula, tula,
e gran a e patron, a e
cuntaden la pula.
E canta la zighéla e a
zigalèn,
e gran a e patron, la
pula a e cuntadèn.
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