È ancora attualissima una canzone di Chico
Buarque de Hollanda che risale al 1966: Perdo Pedreiro; il testo parla di
un uomo che allora sarebbe stato definito "proletario", ovvero una persona
appartenente ad una categoria sociale molto bassa, uno squattrinato che ha
sempre il problema di come sbarcare il lunario e passa la vita intera in attesa
di una svolta, qualcosa che cambi drasticamente la sua vita in meglio, magari un
aumento di stipendio o, nel migliore dei casi, una vincita alla lotteria. La
canzone di Chico de Buarque fu cantata in italiano da Enzo Jannacci nel 1967, il
titolo rimase tale e quale, come d'altra parte il testo, rielaborato da Giorgio
Calabrese e dallo stesso Jannacci. Ecco la prima parte:
Pedro Pedreiro è pensoso e aspetta il
tram,
domani forse dovrà
aspettare ancora
per il
bene di chi è bene e di chi è senza un soldo
Pedro Pedreiro resta
pensieroso
e pensando il
tempo passa
la gente resta
indietro
aspettando
aspettando aspettando
aspettando il sole, aspettando il
tram,
aspettando l'aumento
dell'anno passato
per il
mese che viene.
Come è facile
notare dalle parole della canzone che si ripetono con insistenza, l'aspettativa
di Pedro è destinata a durare tutta la vita. Più avanti, parlando sempre delle
aspettative di Pedro, il testo dice: «Pedro Pedreiro aspetta il carnevale / e
la fortuna grossa col biglietto della lotteria / tutti i mesi»; qui mi pare
si chiarifichi il vero sogno del protagonista: una improvvisa (e molto
improbabile) vincita di una somma in denaro che porti un miglioramento decisivo
nella grama vita di Pedro e lo renda finalmente felice, convinto com'è che nel
denaro in quantità sproporzionata (e soltanto in quello ) risieda la felicità.
Mi sembra che oggi, rispetto all'anno in cui uscì questa canzone, i tempi non
siano per nulla cambiati, anzi, in giro per le città si possono incontrare
moltissimi Pedri (almeno in Italia) che continuano a sperare in un enorme incasso giocando al Gratta e vinci o a qualche stupida lotteria, e quest'attesa
quasi sempre, per non dire sempre, dura tutta la vita. Ma proseguiamo la lettura
del testo:
[...]
Pedro Pedreiro aspetta anche la
morte
oppure il giorno di
tornare al nord
Pedro non
sa ma forse, forse in fondo
aspetta qualcosa più bella del
mondo
più grande del
mar.
Ma perchè sognar se
dà
la disperazione di
aspettare ancora.
Pedro
Pedreiro vuol tornare indietro,
esser solo muratore
senza aspettar,
aspettare aspettare
aspettare,
aspettare il
sole, aspettare il tram,
aspettare ancora quel famoso
aumento,
aspettare un
figlio che dovrà aspettare,
aspettare il premio della
lotteria
aspettare la
morte
aspettare un
porto
aspettare di non
aspettare più,
aspettare
in fondo
niente altro
che
la speranza afflitta
infinita sfinita
che
arrivi il suo tram.
Diceva un
personaggio italiano assai famoso che, prima o poi, nella vita di ogni uomo si
presenta un' occasione, un treno che passa e che va preso al volo, perchè forse
non passerà mai più; ma per Pedro questo treno non è passato e non passerà mai,
la sua vita trascorrerà perciò in perenne attesa di qualcosa che col tempo
diverrà quasi indefinibile; se Pedro avrà un figlio, anche lui avrà la sorte del
padre e così via per generazioni e generazioni che verranno tagliate fuori da
qualsiasi possibilità di ricchezza a causa dei pochi detentori del potere e del
denaro che egoisticamente escludono e sempre escluderanno intere classi sociali
dal benessere e dalla possibilità di migliorare la loro vita. Agli esclusi non
rimarrà che tentare all'infinito di ottenere quello che hanno i pochi fortunati
con pochissimi mezzi a loro disposizione e con irrisorie possibilità di
riuscita, rimanendo perciò al palo per l'eternità.
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