venerdì 28 dicembre 2018

"Famous blue raincoat" di Leonard Cohen


E' la fine di un dicembre di circa cinquant'anni fa, quando Leonard Cohen (Montréal 1934 - Los Angeles 2016), celebre cantautore canadese, scrive una canzone che somiglia molto a una lettera, virtualmente indirizzata ad un amico-nemico non specificato, che vive in un luogo lontanissimo e sperduto. Questa canzone s'intitola Famous blue raincoat (Il famoso impermeabile blu) ed è tra le più belle della storia della musica pop, sia per la melodia che per il testo, che, soprattutto, per la straordinaria malinconia che vi si respira.
Il citato brano musicale fu pubblicato per la prima volta come sesta traccia del terzo album di Cohen: Songs of love and hate (Columbia records, 1971), che contiene altre canzoni indimenticabili, tra le quali Joan of Arc.
Soltanto dopo nove anni, nel nostro paese uscì una versione italiana di Famous blue raincoat; col titolo La famosa volpe azzurra, e col testo tradotto da Sergio Bardotti e Fabrizio De Andrè; la canzone fu interpretata da Ornella Vanoni, e fu inserita nel suo album Ricetta di donna, pubblicato, come già detto, nel 1980. Fatta salva l'indubbia bravura della cantante milanese, a mio avviso il brano musicale di Cohen perde molto del suo fascino, e la stessa cosa potrei dire parlando delle reinterpretazioni in lingua di altri personaggi importanti, come Joan Baez e Jennifer Warnes; fa eccezione quella di Tori Amos, che pure non raggiunge gli esiti della versione originale di Cohen.
Sul significato della canzone e sull'identità dei personaggi di cui si parla nel testo della stessa si è discusso e si discute tutt'ora, malgrado siano trascorsi già due anni dalla morte di Cohen; ma al di là di questo dettaglio, ciò che attrae e rende meravigliosa Famous blue raincoat, è l'atmosfera magica e commovente che riesce a suscitare, e la straripante malinconia che riesce a trasmettere. Chiudo riportando il testo in inglese di questa formidabile canzone.


FAMOUS BLUE RAINCOAT
(L. Cohen)

It's four in the morning, the end of December
I'm writing you now just to see if you're better
New York is cold, but I like where I'm living
There's music on Clinton Street all through the evening

I hear that you're building your little house deep in the desert
You're living for nothing now, I hope you're keeping some kind of record

Yes, and Jane came by with a lock of your hair
She said that you gave it to her
That night that you planned to go clear
Did you ever go clear?

Ah, the last time we saw you you looked so much older
Your famous blue raincoat was torn at the shoulder
You'd been to the station to meet every train, and
You came home without Lili Marlene

And you treated my woman to a flake of your life
And when she came back she was nobody's wife

Well I see you there with the rose in your teeth
One more thin gypsy thief
Well, I see Jane's awake
She sends her regards

And what can I tell you my brother, my killer
What can I possibly say?
I guess that I miss you, I guess I forgive you
I'm glad you stood in my way

If you ever come by here, for Jane or for me
Well, your enemy is sleeping, and his woman is free

Yes, and thanks, for the trouble you took from her eyes
I thought it was there for good so I never tried

And Jane came by with a lock of your hair
She said that you gave it to her
That night that you planned to go clear

      Sincerely, L Cohen

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