mercoledì 2 giugno 2021

Ricordando Rino Gaetano


 


Ogni anno, in occasione dell'anniversario della morte di Rino Gaetano, si tiene una sorta di commemorazione che sfocia in un vero e proprio spettacolo, nel quale si ripropongono molte canzoni del musicista crotonese; è un evento che si dimostra sempre particolarmente ricco di partecipanti (anche molto famosi). La verità è che Gaetano, malgrado sia scomparso da quarant'anni, ancora oggi risulta vivissimo nel ricordo di infiniti fan e di semplici fruitori di musica pop. Anch'io ho molto apprezzato e amato le canzoni di Rino Gaetano, fin dall'infanzia. La prima che ricordi s'intitola Berta filava e uscì nell'ormai lontanissimo 1976. Circa dieci anni dopo, quando cominciai a collezionare musicassette, una delle prime che volli acquistare fu ...e cantava le canzoni della famosa collana discografica Lineatre RCA; fu pubblicata nel 1981, ovvero nell'anno della sua prematura scomparsa a causa di un incidente automobilistico. Ricordo che la notai in una bancarella di un mercatino di Ostia Lido, e non esitai a comprarla. Nel nastro trovai soltanto alcune delle canzoni che cercavo, così, qualche anno dopo acquistai altre musicassette con la quasi totalità dei successi di Gaetano. Mi succedeva spesso, sempre negli anni della mia infanzia, di vederlo in televisione. Me lo ricordo, una volta, ospite della trasmissione Domenica in. In quell'occasione, il presentatore gli chiese se nella vita al di fuori delle scene fosse così allegro e spensierato come appariva sul piccolo schermo; lui, se non sbaglio, disse che nella vita reale era un'altra persona, alla stessa stregua di molti personaggi del mondo dello spettacolo, che sul palcoscenico offrono un'immagine piacevole e accattivante, mentre, nella vita privata, tendono ad essere tristi e imbronciati. Lui affermò lo stesso concetto, ma con la sua solita aria scanzonata, come se stesse bleffando. Ebbene mi sembra sicuro che una buona dose di malinconia sia riscontrabile in alcune sue canzoni, come ad esempio Tu, forse non essenzialmente tu; Mio fratello è figlio unico; Supponiamo un amore; Escluso il cane; Sfiorivano le viole; Cogli la mia rosa d'amore; certo è che, anche in questi casi, la malinconia non è preponderante: si avverte sempre un sottofondo ironico e sarcastico che annulla o attenua qualunque altro elemento. A proposito delle sue apparizioni in TV, un'altra volta lo ricordo ospite in un programma della Rai dedicato alla musica leggera, condotto dalla showgirl Stefania Rotolo; quando, a distanza di poco tempo, perirono entrambi, mi venne in mente quella precisa trasmissione andata in onda qualche anno prima, e mi sembrava impossibile che due giovani di belle speranze come loro non ci fossero già più. Di lui si è parlato e si parla ancora moltissimo; alla domanda che riguarda il motivo del suo eterno successo, le risposte si somigliano un po' tutte, visto che indicano costantemente la straordinaria originalità, l'anticonformismo, la geniale ironia, l'intelligente satira, la spontanea simpatia, l'istintiva allegria e, dulcis in fundo, le attraenti melodie delle musiche presenti nelle sue canzoni. Grazie a tutto ciò, e anche per il fatto che la sua morte in giovane età lo ha reso un mito, oggi Rino Gaetano è giustamente considerato un cantante e un personaggio straordinario, irripetibile e molto rimpianto.

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