lunedì 27 febbraio 2012

"Alla fiera dell'est" di Angelo Branduardi


"Alla fiera dell'est" che è probabilmente l'album più famoso di Angelo Branduardi, uscì nel 1976 e sancì il successo definitivo del cantautore lombardo, il quale da allora in poi fu definito menestrello per via delle atmosfere medioevaleggianti che si respirano nei suoi brani musicali. La verità è che Branduardi, quando creò (insieme a Luisa Zappa) le canzoni di questo album, non si ispirò soltanto alle musiche e ai testi del Medioevo. Il pezzo che dà il titolo all'Lp, per esempio, è preso da un canto pasquale ebraico, come avverte lo stesso Branduardi nelle note contenute nella copertina del disco. Un altro brano: "Il vecchio e la farfalla" s'ispira chiaramente ad un aneddoto del filosofo cinese Chuang Tzu, vissuto prima della nascita di Cristo. "La serie dei numeri", altro pezzo di questo album, deriva da un canto bretone, mentre per quanto riguarda la musica di "Il funerale" Branduardi si rifece ad una melodia della tradizione americana, il testo della stessa canzone è invece preso da una poesia di Franco Fortini, poeta che per il cantautore lombardo fu un maestro molto apprezzato. Nel complesso questo terzo album di Branduardi è un'opera molto innovativa, originalissima e che contiene dei brani notevoli; citerei a tal proposito, oltre ad "Alla fiera dell'est", giustamente celebre, "Il dono del cervo" (altro brano che molti ricordano), "La favola degli aironi" intriso di una sconsolata tristezza, "La serie dei numeri" dal ritmo incalzante e avvincente, "Sotto il tiglio" e "Canzone del rimpianto", altro brano malinconico e ultima delle dieci canzoni di questo memorabile album.

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