giovedì 1 marzo 2012

Qualche parola sulla scomparsa improvvisa di un ottimo cantautore

Certo, questo 2012 non sembrerebbe un anno fortunato per i cantanti: a distanza di pochi giorni dalla dipartita di Whitney Houston, oggi è venuto a mancare, improvvisamente, Lucio Dalla. Quanti lo avevano veduto qualche giorno fa a Sanremo, dirigere il giovane Pierdavide Carone che cantava "Nanì"! Nessuno avrebbe immaginato quel che è accaduto oggi. Io sono tra coloro che hanno apprezzato ed amato moltissime canzoni di Dalla. Ricordo che negli anni '80 cominciai a comperare delle musicassette di musica leggera, e, nella collezione che piano piano andavo componendo, quelle di Lucio Dalla avevano una parte consistente. Avevo appena cinque anni quando il cantautore bolognese si presentò al Festival di Sanremo con la bellissima "4 marzo 1943", ma ebbi comunque modo di riascoltarla alla radio, così come altre canzoni di quel periodo, tutte ottime, come: "La casa in riva al mare", "Itaca", "Piazza grande", "Sulla rotta di Cristoforo Colombo"; poi ci fu la straordinaria collaborazione col poeta Roberto Roversi, da cui nacquero due LP memorabili: "Il giorno aveva cinque teste" e "Anidride solforosa"; quindi un altro album eccezionale: "Automobili", che contiene, tra le altre, l'indimenticabile "Nuvolari". Poi Dalla dimostrò la sua bravura scrivendo sia i testi che le musiche delle sue canzoni, e ne scaturirono altri capolavori quali "Com'è profondo il mare" e "Lucio Dalla"; il primo LP comprende alcuni tra i migliori brani in assoluto di Lucio Dalla, come quello che da' il titolo all'album e "Quale allegria"; il secondo contiene "L'anno che verrà", forse la canzone più popolare di Dalla. Intanto cominciava un'altra collaborazione storica, quella tra il cantautore emiliano e Francesco De Gregori; da tale evento nacque il 45 giri con le canzoni: "Ma come fanno i marinai" e "Cosa sarà", e un LP intitolato "Banana Republic". La carriera musicale di Dalla è continuata senza perodi di crisi per altri due decenni, con pezzi che ancora tutti ricordano a cominciare da "Futura", "Telefonami tra vent'anni", "Se io fossi un angelo", "Caruso", "Attenti al lupo" e altre ancora.
La fortuna di cantanti eccezionali come Lucio Dalla sta nel fatto che in realtà non muoiono mai, perchè la loro voce continuerà ad essere ascoltata e ad emozionare generazioni su generazioni, come è avvenuto per altri cantautori immortali scomparsi prima di lui.

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